martedì 5 giugno 2012

Kosovo: serbi in piazza contro le truppe di occupazione

Tensione di nuovo alle stelle in Kosovo, dove quattro militari americani della Kfor e almeno quattro serbi sono rimasti feriti in scontri scoppiati ieri mattina tra la popolazione serba e le truppe di occupazione nel nord del Kosovo. A causare gli incidenti l’intervento delle truppe della Nato per rimuovere una barricata eretta dai serbi non lontano dalla frontiera con la Serbia e in segno di protesta contro la volontà degli occupanti albanesi di voler estendere il controllo del loro staterello fantoccio su tutta la regione, terra ancestrale del popolo serbo. La conferma è giunta direttamente dal portavoce della Kfor, Uwe Nowitzki. Le truppe Nato, ha precisato il portavoce, si comportano seguendo il principio di un utilizzo minimo della forza. Un’affermazione priva di fondamento visto che in passato la Nato è intervenuta pesantemente contro i serbi. Ieri, comunque, all’arrivo dei mezzi Nato, il suono delle sirene d’allarme ha richiamato migliaia di serbi a dare man forte alle barricate e ad impedirne la rimozione. Secondo le cronache locali, i militari hanno ricorso a gas lacrimogeni per disperdere la folla.



L’ospedale di Mitrovica Nord, capoluogo della regione, ha confermato il ricovero di tre civili coinvolti negli incidenti, uno dei quali “in gravi condizioni”. Ci sarebbero poi “altri feriti, ma sono bloccate anche le ambulanze”. A Rudare, località teatro degli incidenti, infatti “la situazione è ancora molto tesa, il Paese è completamente bloccato e sorvolato incessantemente dagli elicotteri Nato”, ha riferito l’agenzia Beta. “Non vogliamo una escalation della situazione, ma se dovesse essere necessario, e per autodifesa faremo un uso adeguato della forza”, ha detto il portavoce Kfor. Dichiarazioni che esprimono molto bene quale sono le intenzioni delle truppe di occupazione della Nato. E per capire l’operato dei militari della Kfor va ricordato che ieri questi hanno bloccato un ponte nella località di Rudare, presso Zvecan, con l’obiettivo di rimuovere una barricata eretta dai serbi a Dudin Krs. Per il viceministro serbo per i problemi del Kosovo Oliver Ivanovic, si è trattato infatti di un “passo molto rischioso” da parte dei militari Nato che, unitamente alle autorità di Pristina, intenderebbero sfruttare il vuoto istituzionale in Serbia, dove si sono tenute da poco le elezioni e si sta formando un nuovo governo, per cambiare la situazione sul terreno e prendere il controllo della situazione. Nel nord del Kosovo, non lontano dalla frontiera con la Serbia, restano ancora alcune barricate erette dai serbi la scorsa estate per protestare contro la presenza di poliziotti kosovari albanesi ai posti di frontiera, non riconosciuta dai serbi che non accettano la secessione unilaterale del Kosovo proclamata dagli albanesi nel febbraio 2008.


di Andrea Perrone, www.rinascita.eu

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